Gratitudine in semi sparsi: la seconda tappa


Fermarsi, respirare, prendersi il tempo per Ringraziare.
Un progetto de Il coltello di Banjas Il tempo della crisalide.

Per la seconda tappa di Gratitudine in semi sparsi abbiamo pensato di proporvi un tema che, prima o poi, ha riempito la vita di tutti noi: l'incontro con l'opposto, con ciò che sentiamo distante, con quello che è così diverso da noi da metterci a dura prova.

Spesso incontriamo ciò che non riusciamo ad accettare o sentiamo divergente da noi tra le mura di casa, riflesso nei nostri cari; a volte è il lavoro a metterci a dura prova; altre è in un momento della vita di tutti i giorni, in cui ci troviamo ad affrontare il grande mostro dei contrasti con le nostre attitudini o pensieri.
Eppure, come dicono i saggi, è proprio da ciò che mai e poi mai riusciremmo ad accettare, che abbiamo da imparare di più.

Perché non provare, allora, a rendere l'incontro con l'altra faccia della medaglia un motivo per crescere, riflettere, misurarci con le nostre qualità e, come sempre, fare del quotidiano uno meditazione di vita?

Ecco qualche spunto, qualcuno di quelli che sperimento io, ogni giorno: ogni volta che trovo la diffidenza dei miei familiari, ogni volta che vorrei vedere il salotto ordinato e mi rendo conto che sono l'unica in casa ad amare l'ordine, ogni volta che incontro ingiustizie all'esterno, ogni volta, insomma, che mi sento messa a dura prova da qualcosa che mi sembra in contrasto con i miei modi.

La riflessione su quanto mi faccia bene non irrigidirmi nelle mie posizioni, ma vedere sempre cosa c'è sull'altra sponda delle mie convinzioni esce spesso come frutto spontaneo di sequenze di yoga come questa, in cui l'apertura e la chiusura del corpo- e, come sempre, della mente che lo riempie e direziona- si alternano e completano.






(Le posizioni sono, in ordine: savasana, balasana, setu bandhasana, ardua matsyasana, pashimottanasana)

Spesso, però, è la meditazione ad aiutarmi a bilanciare i miei spigoli e riconoscere i moti d'animo opposti e complementari che fanno parte del mio quotidiano.
Mi metto seduta, la mano destra appoggiata a terra e la sinistra rivolta verso l'alto, e lascio che il respiro si plachi e i due emisferi celebrali, insieme ai due lati del corpo, inizino a bilanciare la loro attività, come due vasi messi finalmente in comunicazione.

Quasi sempre, alla fine, mi sento molto meglio di prima.
Ringrazio di sapere che destra e sinistra, bianco e nero, io e il resto, godono dell'incontro l'uno con l'altro; ringrazio di poter sentire tutto questo come una chiare sensazione fisica, che insegna alla mia testa dura quale sarebbe la strada più bella e armonica da compiere.
Quasi sempre, quando chiudo queste riflessioni, mi ritrovo con un pugno di semi di gratitudine da spargere: per la mia tenacia a tornare sui percorsi che mi risultano più ostici, per gli ostacoli che mi hanno fatta tanto crescere, per tutto ciò che sento così diverso da me e che ha ammorbidito i miei mille spigoli negli anni. Ma, soprattutto, per tutto quello che devo ancora affrontare e che, in un modo o nell'altro, mi renderà sempre più Me, completa come il simbolo dello Yin e Yang.

Vi va di partecipare insieme a me a questa seconda tappa del progetto?
Perché non sperimentate asana e meditazione, per poi raccontare, qui nei commenti, mandandomi una mail o nei vostri blog, come vi siete sentiti, quali riflessioni ed emozioni sono uscite dalla vostra pratica?
O ancora, raccontate quali sono i vostri modi di scendere a patti con L'opposto, imparare a farci i conti e, perché no, ad accettarlo.

Potete leggere il proseguo e completamento del progetto sul blog di Daniela.

Lasciando un commento a questo post potrete partecipare al giveaway previsto per questa seconda tappa: come invito a sperimentare il vostro incontro con l'altra faccia della medaglia vi invieremo un sacchettino di semi, da cui far nascere qualche nuova piantina, un quadernetto su cui annotare riflessioni e conquiste e una fotografia, un segno visivo del lavoro profondo che compiamo ogni volta che non ci chiudiamo di fronte a ciò che ci sembra estraneo, lontano, diverso, nero.
Come sempre, lasceremo i commenti aperti per un paio di settimane, prima di estarre a sorte i vincitori.

Buon fine settimana!

2 commenti:

  1. Non so se posso partecipare anc he qui, visto che ho già lasciato un commento sul blog di Daniela, ma volevo lasciare un segno, un pensiero.
    Come forse sai già, ieri è morta Ciccia, la mia gatta. Forse a qualcuno potrà sembrare poca cosa, ma era una parte di me, di noi, che adesso non c'è più. Sono triste e questa tristezza mette in luce le ombre.
    Sembra un ossimoro ma non lo è, perchè spesso le ombre sono così nere e nascoste che non se ne sospetta nemmeno l'esistenza. Nei momenti di tristezza ci si rende conto che qualcosa manca, che c'è, nel cuore del proprio cuore, qualcosa che non ti permette di essere del tutto serena, che non riesce a dirti "Francesca, la morte non esiste, è solo un passaggio da uno stato ad un altro stato... anche per gli animali". Questo lo so intellettualmente, come so tantissime altre cose, eppure messi di fronte ai dolori della vita, dai più grandi ai più piccoli, tutte le nostre convinzioni svaniscono come neve a primavera, si sciolgono lasciando spazio al dubbio e alla paura. Questa oggi è la mia ombra, la consapevolezza che, come succede per gli studi universitari, un conto è conoscere le cose nella teoria, un conto è mettere in partica le conoscenze e farle vivere dentro di noi!
    E' tutto solo conoscenza libresca? Dove sta il confine fra buone letture e vita spirituale davvero autentica?
    Ti abbraccio forte, carissima Ylenia. Ti voglio bene
    Francesca

    RispondiElimina
  2. Come Francesca, ho commentato anche da Daniela, quindi credo non valga...in ogni caso volevo lasciare un pensiero...
    Ho praticato il buddismo per circa dieci anni, durante i quali ho imparato e messo più volte in pratica il concetto dell'attraversare il mare della sofferenza. Le tue parole mi hanno fatto sentire come anche in questo periodo di stasi da quella pratica religiosa e spirituale, gli insegnamenti mi siano rimasti dentro, ancorati alla mia essenza ed ora che più che mai ne ho bisogno, riemergono da più parti per offrirmi sostegno.
    Sono grata a questi incontri virtuali e agli stimoli che ne derivano...a presto!

    RispondiElimina